Questo studio si occupa anche della regolamentazione degli accordi che le coppie di fatto possono raggiungere in piena autonomia per disciplinare i rapporti patrimoniali relativi alla loro vita in comune, attraverso la sottoscrizione di un "contratto di convivenza"..
Il contratto di convivenza è uno strumento giuridico che consente di regolamentare i rapporti tra persone che decidono di vivere insieme senza soggiacere al vincolo di legame matrimoniale. Le persone che decidono di convivere stabilmente possono ritenere inopportuno contrarre matrimonio, oppure la possibilità di contrarre matrimonio può essere preclusa (ad esempio nel caso di persone dello stesso sesso), in questo caso si ricorre al patto di convivenza al fine di regolare i rapporti patrimoniali intercorrenti fra le persone che decidono di convivere. Presupposto del patto di convivenza è, appunto, la decisone di vivere insieme stabilmente e, solitamente, tale istituto disciplina anche le conseguenze patrimoniali in caso di eventuale cessazione della convivenza.
Il contratto di convivenza, le sue modifiche e la sua risoluzione, sono redatti in forma scritta, a pena di nullità, con atto pubblico o scrittura privata, con sottoscrizione autenticata da un notaio o da un avvocato, che ne attestano la conformità alle norme imperative ed all'ordine pubblico. A prevederlo espressamente è l'articolo 50 e 51 testo del maxiemendamento Cirinnà.
È possibile disciplinare i diversi aspetti patrimoniali che riguardano:
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